L'ARIA
L’aria che respiriamo non è una sostanza pura, un’unica sostanza chimica, ma un miscuglio di gas e di microscopiche particelle solide e liquide.
I due componenti principali sono l’azoto, (78%) e l’ossigeno (21 %).
Il primo è un elemento base delle proteine, cioè dei costituenti fondamentali di ogni vivente ed una parte dell’azoto atmosferico è resa disponibile per i vegetali grazie all’azione di determinati batteri del suolo, gli azotofissatori; il secondo è il componente chimicamente attivo dell’aria perché è essenziale per la respirazione dei vegetali e degli animali e per le combustioni.
Vi sono poi i gas rari: argo, neon, elio, cripto, xeno, in ragione dello 0,94 %, e l’anidride carbonica che rappresenta solo lo 0,035 %.
Essa pur se presente in percentuali molto piccole, svolge un ruolo vitale fondamentale, infatti le piante verdi assorbono l’anidride carbonica e la combinano, nel processo fotosintetico, con l’idrogeno dell’acqua per produrre le sostanze nutritive necessarie alla loro esistenza e, di conseguenza, anche alla vita di tutti gli animali, liberando, nel contempo ossigeno.
Inoltre l’anidride carbonica è un importante regolatore della temperatura della Terra perché è trasparente ai raggi solari, ma assorbe la radiazione termica emessa dalla superficie terrestre, rendendo più difficile la dispersione dell’energia nello spazio.
L’anidride carbonica ha una forte variabilità stagionale; la caduta delle foglie d’inverno fa salire la quantità di anidride carbonica, mentre in primavera l’aumento dell’attività fotosintetica sottrae anidride carbonica all’atmosfera.
La composizione esposta riguarda l’aria secca, ossia priva di vapore acqueo, cioè la fase gassosa dell’acqua, la cui concentrazione varia notevolmente nel tempo e nello spazio.
Il vapore acqueo si concentra vicino alla superficie terrestre, dove può raggiungere il 4 % del volume di tutta l’atmosfera, ma è praticamente assente a quote superiori a 10 km; la sua concentrazione varia perciò dallo 0 al 3–4 %. Esso gioca un ruolo fondamentale nel determinare i mutamenti delle condizioni atmosferiche con la formazione e la dinamica delle nubi; non è, infatti, un componente passivo e interagisce sia con la radiazione solare che con il calore riemesso dalla Terra riscaldata dal Sole.
Esercita, perciò, un’influenza profonda sulla distribuzione delle forme viventi sul nostro pianeta, dal momento che il grado di sostentamento che una determina regione può offrire alle varie forme viventi è determinato principalmente dalla quantità d’acqua disponibile sotto forma di precipitazioni atmosferiche (cioè pioggia o neve).
La quantità di vapor d’acqua che può rimanere nell’atmosfera dipende dalla temperatura.
In generale l’aria calda contiene più vapor d’acqua di quella fredda, per questo motivo l’aria ai tropici può contenere fino a 15–16 g/kg di aria secca.
Alle medie latitudini si misurano concentrazioni molto minori.
I problemi legati alla risorsa aria non riguardano la sua disponibilità, che è grande, ma la sua qualità. Infatti vengono immessi nell’atmosfera enormi quantità di inquinanti gassosi e di anidride carbonica in seguito ai processi di combustione dei combustibili tradizionali (carbone e derivati dal petrolio soprattutto).
I maggiori responsabili sono gli scarichi delle industrie, gli impianti termici per il riscaldamento e i gas di scarico degli autoveicoli.
Le sostanze maggiormente inquinanti dell’atmosfera sono: l’ossido di carbonio, l’anidride carbonica, l’anidride solforosa, gli ossidi di azoto.
L’ossido di carbonio, dovuto alla non perfetta combustione, è molto velenoso, ha un effetto tossico, in quanto si produce una reazione con l’emoglobina del sangue che impedisce la normale capacità circolatoria nei confronti del trasporto di ossigeno.
Molto dannosi sono anche gli ossidi di azoto che si formano nella combustione dei motori a scoppio ed in alcuni processi industriali.
L’anidride solforosa, che si forma a causa della presenza di zolfo nei combustibili, è responsabile di danni alle vie respiratorie e all’ambiente.
A contatto con l’aria si trasforma in anidride solforica e, in presenza di nebbia, in acido solforico dando origine alle cosiddette piogge acide, con corrosione dei metalli e delle pietre da costruzione, con danni a palazzi, monumenti, alle strutture metalliche, ed anche alla vegetazione e al bestiame.
L’inquinamento dell’aria
I problemi legati alla risorsa aria non riguardano la sua disponibilità, che è grande, ma la sua qualità. Infatti vengono immessi nell’atmosfera enormi
Quantità di inquinanti gassosi e di anidride carbonica in seguito ai processi di combustione dei combustibili tradizionali (carbone e derivati dal petrolio soprattutto).
I maggiori responsabili sono gli scarichi delle industrie, gli impianti termici per il riscaldamento e i gas di scarico degli autoveicoli.
Le sostanze maggiormente inquinanti dell’atmosfera sono: l’ossido di carbonio, l’anidride carbonica, l’anidride solforosa, gli ossidi di azoto.
L’ossido di carbonio, dovuto alla non perfetta combustione, è molto velenoso; ha un effetto tossico, in quanto si produce una reazione con l’emoglobina del sangue che impedisce la normale capacità circolatoria nei confronti del trasporto di ossigeno.
Molto dannosi sono anche gli ossidi di azoto che si formano nella combustione dei motori a scoppio ed in alcuni processi industriali.
L’anidride solforosa, che si forma a causa della presenza di zolfo nei combustibili, è responsabile di danni alle vie respiratorie e all’ambiente.
A contatto con l’aria si trasforma in anidride solforica e, in presenza di nebbia, in acido solforico dando origine alle cosiddette piogge acide, con corrosione dei metalli e delle pietre da costruzione, con danni a palazzi, monumenti, alle strutture metalliche, ed anche alla vegetazione e al bestiame.