L'ACQUA
Mentre per la sua enorme disponibilità sul nostro pianeta, l’acqua degli oceani (salata), non rappresenta una risorsa limitata, al contrario l’acqua dolce lo è, essendo circa il 2,5 % del totale e, per di più, quasi interamente localizzata sulle banchise polari o nei ghiacciai di alta quota, sottoforma di ghiaccio.
Pertanto, la restante esigua quantità di acqua dolce presente in fiumi, laghi, paludi e falde freatiche, in determinate zone del mondo, è diventato un fattore limitante di primaria importanza nello sviluppo demografico umano.
Ciò, ancora di più se associato a:
- una richiesta sempre maggiore (popolazione umana sempre più numerosa);
- un’estensione progressivamente crescente delle zone aride e sub aride in seguito ad un aumento del surriscaldamento globale.
Falde acquifere freatiche
Si trovano inglobate nella crosta terrestre e rappresentano la quasi totalità dell’acqua dolce non ghiacciata.
La quantità stimata dagli scienziati, tramite modernissime tecniche di rilevazione, assume al momento valori enormi, da 5 a 12 volte la quantità di acqua degli oceani.
Tuttavia l’utilizzazione rimane problematica a causa della grande difficoltà della sua estrazione, essendo collocata all’interno delle rocce spugnose ed estendendosi in profondità fino al mantello terrestre.
UTILIZZO DELL’ACQUA
- Acqua per uso domestico
Questo dato è estremamente differenziato tra le diverse nazioni, determinando al contempo la diversificazione tra paesi ricchi e poveri del mondo.
Consumo medio giornaliero: Canada 800 l/g, Etiopia 1 l/g
- Acqua in agricoltura
La scarsità di acqua dolce si ripercuote direttamente anche sulla disponibilità di cibo, essendo la stessa utilizzata per irrigare le colture agrarie, mangiate direttamente o indirettamente (allevamenti zootecnici) dall’uomo.
- Acqua per l’industria
Può arrivare al 20% del consumo totale e presenta notevoli inconvenienti quali l’inquinamento da sostanze chimiche e il riscaldamento nel caso di impianti termoelettrici o termonucleari.