Idrogeno
Il gas Idrogeno molecolare (H2) è considerato il combustibile perfetto, in quanto reagendo con l’Ossigeno (O2, comburente perfetto), si origina acqua in fase di vapore, liberando un considerevole quantitativo di energia; è considerato quindi una fonte di energia pulita perché non crea alcun problema ambientale (né smog, né effetto serra).
E’ molto efficiente: L’energia liberata è 2,6 volte maggiore rispetto a quella liberata dalla stessa quantità di gas Propano.
Esistono due modalità per poterlo sfruttare a scopo energetico:
- come combustibile in aggiunta o sostituzione ai normali combustibili per autotrazione (benzina e gasolio);
- come generatore di cariche elettriche (elettroni) nella sua reazione di ossidoriduzione all’interno della cella a idrogeno e quindi in definitiva per alimentare un motore elettrico.
Potrebbe sostituire il gas naturale per i riscaldamenti domestici e anche la benzina nelle auto. Non è una prospettiva così lontana se si considera che la casa automobilista nipponica, l’Honda, commercializza auto a idrogeno che sfruttano tale elemento per la produzione di elettricità che andrà ad alimentare il motore elettrico.
Nonostante le attuali applicazioni, vi sono delle problematiche da risolvere e la tecnologia dovrebbe lavorare per lo sviluppo di un metodo economico per la produzione di idrogeno, per il suo stoccaggio e per creare un sistema di distribuzione adeguato.
Primo problema: la produzione di Idrogeno.
L’Idrogeno molecolare (H2) in natura non esiste, si deve ottenere in vari modi, il più semplice è quello che parte dall’acqua e tramite un campo elettrico separa l’idrogeno dall’ossigeno. La creazione di tale campo elettrico è un processo energetico che richiede corrente elettrica. Quindi si utilizza corrente elettrica (ottenuta magari dalla combustione del carbone) per ottenere Idrogeno che sarà successivamente bruciato o utilizzato per ottenere elettroni. TUTTO CIO’ NON HA SENSO!!
Potrebbe avere senso, esclusivamente, se la fonte energetica di partenza, per ottenere il campo elettrico, fosse rinnovabile.
Secondo problema: lo stoccaggio
L’Idrogeno è un gas estremamente infiammabile, più di qualsiasi altro gas combustibile per autotrazione, quindi decisamente pericoloso. Immaginiamo di avere il serbatoio del nostro autoveicolo pieno di questo gas e di essere coinvolti in un brutto incidente… Grosso problema!
Terzo problema: la rete di distribuzione di questo carburante.
Lo potremmo trovare solo in pochi distributori che hanno le opportune condizioni di distanza dai centri abitati, necessarie a garantire un basso rischio incolumità per la popolazione in caso di incidente.
Quindi se la rete di distribuzione non è efficiente, di conseguenza le macchine a tale carburante non le compra nessuno.
Per tali motivi l’alimentazione ad Idrogeno è rimasta al palo rispetto ad altri combustibili ben più costosi ed inquinanti.
Sono comunque in corso ricerche in merito molto promettenti, ad esempio facendo rompere la molecola dell’acqua da organismi fotosintetizzanti come le alghe unicellulari.